Rieccoci al primo giorno di scuola…

… un primo giorno che non avremmo mai voluto vedere, noi. Noi docenti, bidelli, segretari e segretarie che abbiamo scelto di non farci inoculare alcunché. Che amiamo la libertà e detestiamo le imposizioni, le discriminazioni, i ricatti. Le bugie. Noi così ingenui da credere che certe brutture fossero consegnate al passato e ai libri di storia, che non sarebbero ritornate. Non avremmo commesso gli stessi errori… come no!

Il primo giorno di scuola aderisco allo sciopero contro il Green Pass. Dunque il primo giorno non vado a scuola, non è un primo giorno. È una falsa partenza, un rinvio. Aderisco a uno sciopero: credo sia la seconda volta in tredici anni di lavoro. E poi ho appuntamento con un avvocato. E da giorni mi interrogo su quale sia la scelta giusta. O la meno sbagliata. E prego che Qualcuno di lassù mi guidi.

Un paio d’anni fa avevo scritto della gioia che provavo il primo giorno di scuola. Era il settembre del 2019. Un’altra epoca. Quella prima dell’emergenza, che non è un virus, ma la gestione scriteriata e manipolatoria del virus. La vera emergenza in Italia è l’emergenza democratica. La deriva autoritaria delle massime cariche dello Stato da una parte, l’acquiescenza, se non la convinta approvazione, di gran parte dei cittadini dall’altra.

Oggi mi piacerebbe condividere quel testo con tutti coloro che vogliono tornare a vivere. E non limitarsi a sopravvivere sotto l’ombra minacciosa dei draghi.

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