Egregio Direttore,
ieri pomeriggio sono andato a vedere il Liguria Pride, che ha pittorescamente okkupato il centro di Genova da una stazione ferroviaria all’altra. Hanno sfilato rappresentanze del Pd, della Cgil, dei Radicali, la bandiera rossa e nera degli anarchici, quella di Potere al Popolo, e poi i centri sociali, Amnesty International, Emergency, gli Atei e Agnostici Razionalisti, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, gli scout (quelli laici del CNGEI)…
Viene da chiedersi se ci fossero anche i gay… Sì, qualcuno ce n’era.
C’erano poi tantissime ragazzine, qualcuna senza maglietta (chissà se nelle scuole si diffonderà la moda del reggiseno en plein air, dopo quella dei capelli blu).
C’erano tante famiglie: moltissimi bambini, i più piccoli portati in braccio, con la bandierina arcobaleno pitturata sulla guancia. Chissà se i loro genitori hanno spiegato ai più grandicelli, che hanno già imparato a leggere, il significato di slogan come “Più sborra meno sbirri”, oppure “Bucci sbucciamelo”. Marco Bucci è il sindaco di Genova, di centro-destra, ed è intervenuto pure lui al Pride, dichiarando tra l’altro che il Comune ha speso 50mila euro per la manifestazione. Il Comune e la Regione, però, avevano negato il patrocinio, garantito invece dall’Università di Genova.
Cordiali saluti
Emanuele Gavi
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