Egregio Direttore,
oggi è la prima domenica d’Avvento, periodo di attesa per i cattolici, ma attesa… di chi? di cosa? Della venuta di Gesù Cristo, Nostro Signore (da adventus, cioè “venuta”), o dell’avvento del Nuovo Ordine Mondiale di stampo massonico, modernista e sorosiano?
Di questi tempi la domanda non è oziosa. Ad Abu Dhabi è prevista per il 2022 l’inaugurazione dell’Abrahamic Family House, la “casa della famiglia abramitica”: un polo multireligioso comprendente una moschea, una chiesa e una sinagoga, costruito in nome del dialogo e della fraternità (qui un breve video che mostra gli edifici così come saranno realizzati: tre cubi dall’aspetto anonimo, senza alcun simbolo religioso all’esterno). Il progetto ha già ricevuto la benedizione del Papa, anche perché si propone di trasformare in realtà la Dichiarazione sulla Fraternità Umana, firmata dal pontefice e dal Grande Imam di al-Azhar Ahmad al Tayyb proprio ad Abu Dhabi il 4 febbraio scorso. In tale documento, si ricorderà, si dice che Dio ha voluto “la diversità delle religioni”.
Tutto questo non è cristianesimo. È una forma di deismo che sarebbe piaciuta per esempio ai massoni e agli anticlericali ottocenteschi, perché nemica della Rivelazione e della Verità. È pensabile, per un cattolico, mettere sullo stesso piano la religione vera (la sua), una religione superata (l’ebraismo) e una religione sanguinaria (l’islam)? Ovviamente l’ebraismo non è superato per gli ebrei, ma per i cristiani sì: altrimenti ci faremmo circoncidere anche noi. Che poi l’islam sia una religione sanguinaria è un dato di fatto: diffusa con la guerra e fondata su un testo sacro che esorta più volte a uccidere (le vittime dei recentissimi episodi di Londra e l’Aia stanno lì a ricordarcelo).
Sento già la Sua obiezione, caro Direttore: ma vuoi mettere la pace tra gli uomini, il dialogo tra diverse religioni, la fratellanza? E io torno a dire: per un cattolico che sia rimasto tale, tutto questo è aria fritta. Perché non c’è pace nell’errore e nella lontananza da Cristo. “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14, 27): la vera pace la trova solo chi incontra Cristo, non chi segue Mosé o Maometto.
Il bello è che la Chiesa di Roma l’ha sempre insegnato (fino al Concilio Vaticano II), e ha sempre condannato le idee che oggi sono propagandate con l’aiuto… della Chiesa di Roma. Prendiamo per esempio san Pio X, pontefice dal 1903 al 1914. Nella lettera apostolica del 1910 Notre charge apostolique (qui il testo integrale), il papa santo scriveva, inconsapevolmente profetico: “Ma sono ancor più strane, nello stesso tempo spaventose e rattristanti, l’audacia e la leggerezza di spirito di uomini che si dicono cattolici, che sognano di rifare la società in simili condizioni e di stabilire sulla terra, al di sopra della Chiesa cattolica, il regno della giustizia e dell’amore, con operai venuti da ogni parte, di tutte le religioni oppure senza religione, con o senza credenze, purché dimentichino quanto li divide, le loro convinzioni religiose e filosofiche, e mettano in comune quanto li unisce, un generoso idealismo e forze morali prese dove possono”.
Quante volte abbiamo sentito usare da uomini di Chiesa le espressioni che ho evidenziato in grassetto? E san Pio X definiva “spaventosa e rattristante” la leggerezza di spirito di questi cattolici idealisti. E proseguiva condannando il “grande movimento di apostasia, organizzato, in tutti i paesi, per l’instaurazione di una Chiesa universale, che non avrà né dogmi, né gerarchia, né regole per lo spirito, né freno per le passioni, e che, con il pretesto della libertà e della dignità umana, ristabilirebbe nel mondo, qualora potesse trionfare, il regno legale dell’astuzia e della forza, e l’oppressione dei deboli, di quelli che soffrono e che lavorano”.
L’apostasia l’abbiamo vista in diretta prima e durante il Sinodo per l’Amazzonia: nei Giardini Vaticani, e poi addirittura in San Pietro e in Santa Maria in Traspontina. Il Vaticano è andato ben oltre l’incontro delle tre religioni “abramitiche”, ospitando riti pagani in onore della Madre Terra Pachamama. “Né dogmi, né gerarchia, né regole per lo spirito, né freno per le passioni”: sembra il programma di questo pontificato e delle varie “aperture” dei sinodi convocati ad hoc (dalla comunione ai divorziati risposati all’istituzione dei viri probati e delle diaconesse).
Ma Gesù era buono, no? Non accoglieva tutti? Sentiamo cosa insegnava sempre san Pio X: “Se Gesù è stato buono con gli smarriti e con i peccatori, non ha rispettato le loro convinzioni erronee, per quanto sincere sembrassero; li ha tutti amati per istruirli, per convertirli e per salvarli. Se ha chiamato a Sé, per consolarli, quanti piangono e soffrono, non è stato per predicare loro l’invidia di un’uguaglianza chimerica”. Perché “se si vuol arrivare, e noi lo desideriamo con tutta l’anima nostra, alla maggior quantità di benessere possibile per la società e per ciascuno dei suoi membri, per mezzo della fraternità, oppure, come ancora si dice, per mezzo della solidarietà universale, sono necessarie l’unione degli spiriti nella verità, l’unione delle volontà nella morale, l’unione dei cuori nell’amore di Dio e di suo Figlio, Gesù Cristo”.
Non si scappa: senza Cristo, senza la Verità con la V maiuscola, senza la carità cristiana, è da ingenui pensare di poter costruire rapporti di fraternità e solidarietà universale. Semplicemente perché senza la Sua grazia non ne abbiamo la forza.
Sono parole scritte circa cent’anni fa, eppure rimangono terribilmente attuali. Come terribile è l’analisi che il papa santo fa di questi fenomeni: il grande movimento per la Chiesa universale (ma non più cattolica) “con il pretesto della libertà e della dignità umana, ristabilirebbe nel mondo, qualora potesse trionfare, il regno legale dell’astuzia e della forza, e l’oppressione dei deboli, di quelli che soffrono e che lavorano”, predicando “l’invidia di un’uguaglianza chimerica”.
Caro Direttore, non ci siamo dentro? Non stiamo assistendo al ritorno dell’oppressione dei deboli come era naturale e accettata da tutti prima che si affermasse nel mondo il cristianesimo? Aborto, bambini programmati e venduti come fossero una merce, eutanasia, legalizzazione dell’aiuto al suicidio… E tutto questo non avviene in nome della libertà, della dignità e dell’uguaglianza?
Torniamo allora a imitare Cristo, che “istruiva, convertiva e salvava”. Senza di lui la pace è un’illusione luciferina.
Cordiali saluti
Emanuele Gavi