Egregio Direttore,
mi comunicano i miei colleghi di religione che nelle classi non si parla d’altro, non si riesce a parlare d’altro. La lezione sul novello beato Carlo Acutis? Da rimandare. Ora c’è da rispondere sempre alla stessa domanda, ovviamente provocatoria. E allora rispondiamo.
“Prof., ha visto che anche il Papa approva le unioni civili?”
“Sì, anche il Papa approva le unioni civili e le cosiddette famiglie arcobaleno (io le chiamo esperimenti sui bambini). Questo vi dimostra quanto sia potente la lobby gay, che come una piovra allunga i suoi tentacoli sul mondo e ormai domina l’Onu, l’Unione Europea (basti sentire il primo discorso sullo stato dell’Unione di Ursula von der Leyen), il governo italiano con l’Unar (l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali che finanzia con denaro pubblico associazioni che promuovono la prostituzione omosessuale), e poi il mondo della cultura (le università danno il loro patrocinio ai Gay Pride), i grandi giornali, Wikipedia, Hollywood, la Disney (nel giugno del 2019 è stato organizzato il primo Gay Pride a Disneyland Parigi), il festival di Sanremo e ora anche il Vaticano. Ci sono altre domande?”
Caro Direttore, le frasi di Bergoglio sulle unioni civili mi scandalizzano, ma non mi sorprendono. Non credo siano più gravi di altre affermazioni del pontefice, di altri gesti a cui abbiamo già assistito.
È probabile che questo papa passi alla storia per la connivenza con un regime totalitario, quello cinese. Altro che Pio XI e Pio XII, accusati a torto di essere filofascista il primo e filonazista il secondo. Quando il comunismo cadrà anche in Cina, trascinerà con sé nel fango la Chiesa cattolica, grazie a Bergoglio e Parolin, che proprio in questi giorni hanno rinnovato l’accordo con Pechino, tanto deprecato dal cardinale Zen, venuto recentemente a Roma da Hong Kong, a 88 anni, per conferire col pontefice, e nemmeno ricevuto dal papa del dialogo (con chi gli va a genio).
C’è poi la colossale eresia contenuta nella dichiarazione di Abu Dhabi, secondo cui Dio ha voluto tutte le religioni. Una contraddizione in termini. Se Dio ha voluto tutte le religioni non è un Dio di verità, ma il re della confusione, del dubbio, della guerra. Le religioni affermano dottrine contrastanti, spesso opposte. O Dio è Trinità o non ha figli (come afferma il Corano, sura XIX, versetto 35: “Non si addice ad Allah prendersi un figlio”). O Cristo è risorto, perché Dio incarnato, o è solo un profeta, inferiore a Maometto (sempre il Corano, stessa sura, versetto 30: “In verità sono un servo di Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta”). Che dire poi di quelle religioni che non prevedono l’esistenza di un Dio personale, ma parlano per esempio di reincarnazione e nirvana? E gli amici satanisti? Dio ha voluto anche loro? E quelli che sacrificano esseri umani, oppure animali, anche solamente feti di lama, come fanno gli adoratori della Pachamama, accolti in Vaticano nell’ottobre scorso per un rito pagano conclusosi all’interno della basilica di San Pietro?
E qui veniamo al tradimento forse più grave, almeno sotto il profilo religioso, di questo pontificato: l’apostasia della Pachamama, la cerimonia di adorazione di una divinità sudamericana celebrata nella capitale della cristianità. E l’apostasia prosegue, nonostante lo scandalo, perché proprio in questi giorni il Vaticano ha coniato una moneta d’argento con l’effigie della Madre Terra, un’icona pagana simile agli idoletti venerati in Vaticano un anno fa.
Quando si fanno forti delle opinioni ereticali del Papa, i nostri giovani sono in ottima compagnia, dato che gran parte dei giornali, in mala fede, non danno notizia di questi misfatti, se non per approvarli. Se proprio risulta impossibile presentarli in un’ottica positiva, tacciono, come avvenne quando si scoprì che Bergoglio copriva il cardinale McCarrick, reo, guarda caso, di portarsi a letto i seminaristi.
Il bello è che i nostri ingenui alunni non se ne rendono conto, ma stanno applicando il principio di autorità. L’ha detto il Papa! Proprio quel principio che a scuola rifiutano tutti, compresi insegnanti e presidi. “È così perché lo dico io”: impossibile oggi fare un discorso di questo tipo. E sì che se un adolescente si reca a scuola, lo fa per imparare da chi ne sa più di lui, quindi dovrebbe fidarsi e ubbidire.
Si vede che il principio di autorità torna comodo solo quando si tratta di abbattere le ultime autorità rimaste che non siano conviventi con le lobby gay e mondialiste: la Chiesa cattolica, Trump, Putin…
Ora, quanto non sia autorevole questo papa è evidente a chiunque esamini con onestà i fatti a cui ho accennato (e non sono i soli, purtroppo). Per noi esseri umani l’autorità suprema resta quella della ragione, e per un cattolico quella di Gesù Cristo. Aspettiamo con ansia che la Chiesa, dopo una lunga agonia, risorga come il suo Sposo e Signore.
Cordiali saluti
Emanuele Gavi
